L’Unione Italiana dei Ciechi è stata fondata a Genova il 26 ottobre 1920 da un gruppo di non vedenti guidati da Aurelio Nicolodi, un giovane ufficiale trentino che aveva perduto la vista durante la Prima Guerra Mondiale. Animati dalla convinzione che l’integrazione sociale dei ciechi sarebbe stata possibile solo con la diretta rivendicazione da parte dei non vedenti dei loro diritti di uomini e di cittadini (liberandosi dalla mendicità e dalla tutela del filantropismo caritativo, da sempre le sole condizioni di vita loro consentite), i fondatori fecero accettare ai ciechi italiani due idee fondamentali: la solidarietà fra i ciechi, nonostante le loro diverse capacità personali, esperienze e cultura, e la socializzazione dei problemi derivanti dalla cecità.
L’Unione Italiana dei Ciechi venne eretta in Ente Morale il 29 luglio 1923; con decreto legislativo, nel 1947 le sono state attribuite le funzioni di rappresentanza e tutela degli interessi morali e materiali dei ciechi, che ancora oggi l’ordinamento giuridico le riconosce.
Dal 2006 l’Unione, con deliberazione del XXI Congresso, ha assunto la denominazione di “Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti”, per sottolineare le funzioni, del resto sempre esercitate e riconosciute anche legislativamente, di rappresentanza di tutti i minorati della vista.
L’Unione, organizzazione non lucrativa di utilità sociale (onlus), ha come scopo statutario l’integrazione dei minorati della vista. In particolare:
favorisce la piena attuazione dei diritti umani, civili e sociali dei ciechi e degli ipovedenti, la loro equiparazione sociale e l’integrazione in ogni ambito della vita civile, promuovendo allo scopo specifici interventi;
promuove ed attua iniziative per la prevenzione della cecità, per il recupero visivo, per la riabilitazione funzionale e sociale dei ciechi e degli ipovedenti;
promuove ed attua iniziative per l’istruzione dei ciechi e degli ipovedenti e per la loro formazione culturale e professionale;
promuove la piena attuazione del diritto al lavoro per i ciechi e per gli ipovedenti, favorendone il collocamento lavorativo e l’attività professionale in forme individuali e cooperative;
attua iniziative assistenziali rispondenti alle necessità dei ciechi e degli ipovedenti, con particolare attenzione ai pluriminorati e agli anziani;
opera nel campo tiflologico e tiflotecnico per garantire la disponibilità di sempre più avanzati strumenti;
promuove ed attua le attività sportive volte allo sviluppo psicofisico dei non vedenti e degli ipovedenti, anche in collaborazione con altri organismi;
favorisce la costituzione e lo sviluppo di cooperative sociali, aderendovi in qualità di socio con propri finanziamenti.
Per lo svolgimento delle sue attività, l’Unione Italiana dei Ciechi ha costituito, quali sue strutture, i seguenti organismi:
il “Centro Nazionale di Consulenza e Documentazione Giuridica Gianni Fucà”, organo dell’Unione Italiana dei Ciechi che opera al servizio delle istituzioni pro ciechi. Il Centro si avvale anche della collaborazione di consulenti giuridici esterni, ciascuno operante secondo le proprie specializzazioni, nonché degli uffici della Presidenza Nazionale della Unione Italiana dei Ciechi, sia della Sede Centrale di Roma, sia degli uffici distaccati di Firenze. L’attività di consulenza e documentazione del Centro ha competenze in tutti i campi generali del diritto e dell’amministrazione con particolare riguardo alle problematiche inerenti le persone portatrici di handicap in generale e ai minorati della vista in particolare. E’ rivolta sia agli enti aderenti, sia direttamente a tutti i minorati della vista, siano essi soci dell’Unione Italiana dei Ciechi o meno, sia alle istituzioni pubbliche o private. Il Centro di Documentazione continua a svolgere, in termini di consulenza e di servizio, per tutte le strutture associative e per i singoli soci, una attività che si è confermata sugli elevati standard qualitativi raggiunti negli scorsi anni;
il “Centro Nazionale del Libro Parlato” che, anche grazie alle sue sedi periferiche, garantisce la diffusione sull’intero territorio nazionale di qualsiasi tipo di testo o rivista su audiocassetta e CD. Il servizio svolto dal Centro Nazionale del Libro Parlato, costituisce uno strumento di emancipazione culturale e sociale sia per i ciechi sia per tutte quelle persone che per patologia o per l’età avanzata hanno gravi problemi di vista. Istituito nel 1957, questo servizio si è tecnologicamente evoluto, adeguando le proprie strutture alle esigenze in rapida evoluzione dei non vedenti di informarsi, di studiare, di leggere libri di loro gusto;
il “Centro Nazionale Tiflotecnico”, che si occupa della progettazione e distribuzione di hardware e software appositamente studiati per essere un quotidiano ausilio per il lavoro, lo studio o il tempo libero;
le “Torri – Centro Studi e Riabilitazione Giuseppe Fucà”, polo multifunzionale di aggregazione ed incontro in cui esperienza e dialogo si fondono per dar vita ad un’azione costante di miglioramento della qualità di vita dei non vedenti;
la “Stampa associativa”, che comprende pubblicazioni in caratteri standard, in formato Braille, su cassetta ed in formato elettronico. Oltre a costituire un filo diretto tra l’Unione Italiana dei Ciechi ed i suoi soci, rappresenta una delle maggiori forme di comunicazione e dialogo tra l’Unione stessa e la realtà politica e culturale del nostro Paese;
l’Ala – “Agenzia per la Promozione del Lavoro dei Ciechi”, che promuove e avvia azioni dirette a stimolare l’apertura del mercato del lavoro ai minorati della vista valorizzandone le capacità personali.
Va anche ricordato che l’I.Ri.Fo.R. onlus, ora persona giuridica autonoma ed ente federato, è stato in origine costituito dall’Unione, come proprio organo, per operare nei settori della ricerca, della formazione e della riabilitazione.