La IAPB Italia è stata fondata nel 1977 per iniziativa dell’Unione Italiana dei Ciechi e della Società Oftalmologica Italiana alle quali si è successivamente affiancata, nel 1989, l’Associazione Professionale Italiana Medici Oculisti (APIMO). Legittimata e riconosciuta dallo Stato con la legge n. 284 del 28 agosto 1997, rappresenta in Italia l’ente privato deputato per legge a promuovere la prevenzione della cecità, delle malattie oculari nonché la riabilitazione visiva degli ipovedenti.
La Sezione Italiana dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità per il coordinamento delle attività di carattere nazionale ed internazionale è organizzata in una struttura centrale composta dalla Direzione Nazionale, dal Comitato Scientifico Nazionale e dal Collegio dei Sindaci Revisori; localmente è dotata di proprie articolazioni territoriali composte da Consigli Regionali e Provinciali.
Le attività, volte alla creazione di una cultura della prevenzione in ambito visivo, al riconoscimento e all’integrazione dell’ipovedente all’interno della società, interessano diversi segmenti del ramo della prevenzione:
programmi di educazione sanitaria: uno dei campi di azione più importanti della Agenzia riguarda l’insegnamento ai giovani dei corretti atteggiamenti sanitari per evitare l’insorgenza di disturbi della vista. In questo ambito sono da ricordare il programma di prevenzione “Vediamoci chiaro”, rivolto agli studenti delle scuole materne, elementari e medie, e la campagna “Apri gli occhi” che, nata come progetto pilota, nel corso degli anni è divenuta un vero e proprio strumento didattico per le scuole;
campagne di prevenzione secondaria condotte con unità mobili oftalmiche, con particolare attenzione per i soggetti che, per motivi culturali, economici o di disinformazione sanitaria non si sono mai sottoposti a una visita oculistica di controllo. Attualmente la IAPB Italia gestisce, congiuntamente all’Unione Italiana dei Ciechi, nove Unità Mobili Oftalmiche utilizzate tutto l’anno per le campagne di prevenzione dalle quali vengono effettuate più di 20.000 visite l’anno su tutto il territorio italiano;
campagne di comunicazione sociale: ad esempio lo spot “Vediamoci chiaro”, realizzato attraverso la collaborazione dell’attore Bud Spencer, ha diffuso il messaggio socio-sanitario della IAPB Italia e ha mostrato i servizi a disposizione del cittadino;
organizzazione di seminari e convegni per diffondere la cultura della prevenzione e della riabilitazione visiva degli ipovedenti;
produzione di materiale divulgativo: fumetti per educare i ragazzi alla conoscenza dell’organo visivo e alla prevenzione, opuscoli dedicati agli adulti, DVD, poster, adesivi e depliant;
realizzazione di un sito web accessibile anche agli ipovedenti (attraverso la possibilità di definire il contrasto dei colori visualizzati che meglio risponda alle esigenze dell’utente): fornisce notizie aggiornate sulle attività della IAPB Italia e sui servizi a disposizione ed è dotato di un’area interattiva, “l’oculista risponde”, in cui l’utente può rivolgersi direttamente ad un medico per avere notizie di carattere oftalmologico;
“Oftalmologia sociale – Rivista di sanità pubblica”: rivista scientifica di IAPB Italia pubblicata dal 1978, con la quale si dà spazio alla ricerca nel segmento della prevenzione, riabilitazione visiva e degli aspetti epidemiologici dell’oftalmologia. La rivista è stampata in nero e in Braille ed è disponibile su audiocassetta e su CD;
linea verde (800 06 85 06) di consultazione oculistica;
interventi nei paesi in via di sviluppo: oltre al programma VISION 2020 – the right to sight, per la lotta alla cecità curabile, IAPB Italia interviene direttamente con propri progetti per la fornitura di attrezzature chirurgiche e farmaci per la vista in Armenia, in Etiopia e in Marocco;
attività internazionale: IAPB Italia è membro del Direttivo mondiale dell’AMD Alliance International, unione di organizzazioni internazionali il cui scopo è quello di promuovere il livello di consapevolezza della degenerazione maculare correlata all’età;
ricerca epidemiologica: per comprendere le cause della cecità e rimuovere gli ostacoli alla prevenzione, IAPB Italia ha programmato l’attuazione di un’indagine epidemiologica per colmare l’assenza di dati scientificamente validi segnalata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità;
ricerca scientifica: sono stati istituiti premi per specializzandi in oftalmologia, diplo-mandi in ortottica e assegni di ricerca per specialisti per realizzare studi incentrati sulle tematiche della prevenzione della cecità e della riabilitazione visiva.