Il primo nucleo dell’Istituto Serafico venne fondato il 17 settembre 1871 ad Assisi, in un palazzo che si affaccia sulla Basilica di S. Francesco. Il suo fondatore, il frate francescano Beato Padre Lodovico da Casoria, accoglieva ragazzi sordi e ciechi, da lui definiti “creature infelici e abbandonate”, nella convinzione che anche loro potessero avere un futuro. Nella sua azione fu affiancato dai Frati Bigi della Carità, istituto religioso da lui stesso fondato. Nonostante le grandi difficoltà degli inizi, l’opera di Padre Lodovico si distinse per aver saputo coniugare l’assistenza dei ragazzi ospiti con la loro educazione ed istruzione, tenendo sempre viva la preoccupazione per l’integrazione sociale: i sordomuti divennero sarti, calzolai, fotografi, falegnami, intagliatori, ceramisti, operai. I non vedenti impararono la lettura mediante il Braille e la musica conseguendo il diploma di insegnanti, organisti e maestri di musica. Nel 1912 la direzione dell’ente venne assunta da Padre Giovanni Principe, un frate Bigio di grandi qualità spirituali e intellettuali che, in pochi mesi, rese confortevoli gli ambienti, rinnovò l’arredamento e, soprattutto, coinvolse gli educatori nella nuova gestione.
Nel 1923, anno in cui fu approvata la legge sull’istruzione obbligatoria dei ciechi e dei sordomuti, padre Principe iniziò una stretta e fattiva collaborazione con l’Unione Italiana dei Ciechi e la Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi, le due grandi associazioni che avevano potere contrattuale ed efficacia operativa. Quando negli anni ’70 in Italia si operarono importanti scelte legislative per facilitare l’inserimento dei disabili all’interno delle scuole normali, l’Istituto si dedicò alla riabilitazione dei non vedenti con pluriminorazione e diventò il primo centro pilota italiano per la sperimentazione metodologica, scientifica e organizzativa nel campo dell’handicap grave.
Nel 1988 la Santa Sede pose l’Istituto “sotto la diretta giurisdizione del Vescovo diocesano di Assisi” e approvò il nuovo statuto dell’ente, riconosciuto civilmente nel 1989.
Oggi, nell’Istituto ogni ragazzo segue un programma riabilitativo-educativo personalizzato, elaborato sulla base della valutazione funzionale d’inizio (effettuata prima di accedere alla struttura vera e propria) e delle verifiche dei risultati svolte periodicamente.
Convenzionato con il Servizio Sanitario quale Centro di Riabilitazione, con oneri delle prestazioni a carico delle Aziende ASL, l’Istituto Serafico offre servizi, quali:
terapia motoria e tecniche complementari, finalizzata a prevenire gli effetti secondari dei danni neurologici e/o ortopedici e a recuperare abilità di movimento e di postura;
idrokinesiterapia, terapia che utilizza le proprietà dell’acqua;
ippoterapia, trattamento che tramite l’equitazione attiva percorsi terapeutici per stimolare le funzioni sensoriali, neuromotorie, comunicative e psico-relazionali;
logopedia, terapia della funzione di comunicazione verbale e non verbale (comunicazione aumentativa, iconica, gestuale) nelle disabilità comunicative e cognitive;
musicoterapia, che favorisce forme di comunicazione psico-relazionale della persona attraverso ritmi, suoni strumentali e ambientali;
terapia occupazionale, che educa la persona all’uso di ausili e presidi compensatori personali e/o di dispositivi facilitanti ambientali.
L’Istituto accoglie al suo interno una Scuola Statale Speciale Sperimentale, un Centro Tiflodidattico istituito dalla Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi e collabora con un Centro di formazione per l’avviamento al lavoro dei propri utenti pluriminorati. Sono in atto, inoltre, collaborazioni scientifiche e formative con vari istituti di cura e ricerca internazionali; l’Istituto è attento, per tradizione, al sostegno logistico e formativo delle iniziative destinate all’handicap grave nei paesi in via di sviluppo.
Ogni branca specialistica in funzione all’interno dell’Istituto persegue un suo filone di ricerca; ogni aspetto descrittivo o sperimentale viene condiviso da tutti gli operatori che si occupano dei ragazzi; ogni partecipazione a congressi e convegni viene vissuta come una risorsa per tutti. A questo scopo è stato costituito un Consiglio Etico Scientifico con il compito di promuovere la ricerca e i contatti finalizzati all’individuazione dei confini di quella che si configura sempre più come una nuova disciplina nell’ambito delle scienze della riabilitazione.